martedì 14 aprile 2009

Scoperta di ScribeFire

Questo è un semplice tentativo di prova per testare il funzionamento di uno degli ultimi plug-in di Firefox, ScribeFire Blog Editor 3.2.3. Maggiori informazioni.

Ecco qui di seguito uno screenshot della pagina:


Sembra funzionare tutto abbastanza bene!...


martedì 27 maggio 2008

Concerto Subsonica pro ambiente


Sabato 24 maggio, in Piazza Vittorio, c'è stato un grande concerto, completamente gratuito, dei torinesissimi Subsonica.

L'occasione era per l'iniziativa Uniamo le energie.

Mi limito a copiare una recensione del concerto estrapolata dalla Stampa del 25 maggio, perché purtroppo sono arrivato a concerto già inoltrato:


Subsonica più forti della pioggia, diecimila al concerto!

Il cielo su Torino stavolta è impietoso. O forse ancor più struggente, in questa notte che è come un ritrovo tra vecchi amici. E una riconciliazione con certi presunti nemici. Piove, e solo quando cala il buio, l’incantesimo si rompe: la piazza che sembrava sgombra lascia il posto all’invasione Subsonica. Sei, settemila, che diventano dieci quando il concerto comincia e il cielo smette di fare le bizze. Piazza Vittorio regge l’urto con disinvoltura. E senza un briciolo di veleno. Significa tanto, questa notte. La piazza delle tensioni messa alla prova. È piena quasi per metà, ben più affollata di un qualsiasi sabato sera. Mezza città confluisce qui. Ed è uno scherzo del destino che siano proprio i Subsonica a tenerla a battesimo. A vedere l’effetto che fa, dopo le polemiche e le scaramucce. Missione compiuta, come se per questa volta fosse stato firmato un patto segreto: “Non roviniamo la festa”. Sarà che mancano le auto, che poi sono la genesi della contesa. Fuori dal rettangolo, lontano dalla piazza.
I posti di blocco dei vigili sono piazzati tutto intorno: le auto vengono dirottate altrove già a metà di Via Po, e poi alla Gran Madre, in corso San Maurizio, direttamente all’imbocco di corso Cairoli. Zona off limits: niente multe stanotte. Niente vigili: se ne restano ai bordi della piazza, controllano il traffico. Per la folla, invece, bastano un paio di pattuglie di polizia e carabinieri. Una manciata di agenti, che sorvegliano discreti, da lontano, o s’aggirano sereni, tra la folla impaziente. Che fischia, sì, ma solo perchè il concerto tarda a cominciare, mentre la marea monta, la pioggia concede tregua e gli sguardi restano immobili a fissare quattro strumenti e un microfono in cerca d’autore. La voce della piazza, però, racconta ancora di sabato scorso, di tre settimane fa. Folla contro vigili. L’assurda guerriglia della repubblica del mojito contro lo Stato. “Robe da pazzi, che senso ha attaccare vigili e carabinieri? “, si domanda Mario Casiddu da Ivrea. Uno di quelli che migrano il sabato sera, macinano chilometri per ritrovarsi all’incrocio tra il fiume e la notte. Atmosfera distesa, stasera si balla e si canta, altro che insulti. “Questo concerto arriva al momento giusto”, dice Elisa Francescotti. Arriva a conciliare. “Ci volevano loro, i Subsonica che sono parte di questa città e di questa piazza”. Qualcuno affonda il colpo, mette a nudo certe contraddizioni. “Ci hanno detto che Torino doveva trasformarsi, diventare capitale della cultura. Bene, sta succedendo. Ma queste trasformazioni vanno accompagnate. Seguite”, spiega Agnese Bonino. Cioè? “questa piazza, i Murazzi, sono cultura. E qualcuno crede bastino i locali. Invece no: dove c’è tanta gente servono anche servizi: parcheggi, bagni, mezzi pubblici”. Ma, in fondo, non è serata da polemiche: certi spettacoli, per di più gratuiti, sono diventata merce rara. E certi incroci del destino – i Subsonica nella piazza che li ha visti nascere, dietro il Po e appena sopra i Murazzi – azzerano i rancori. Parola di Federica Guarnieri: “ è l’amalgama perfetto, e il fatto che arrivi ora vale il doppio”. Palco e piazza già si scambiano effusioni. “Che questo magnifico luogo, stasera, diventi un’immensa discoteca”.



Da quello che ho potuto modestamente osservare è stato un gran bel concerto: mi ha emozionato molto risentire la classica Tutti i miei sbagli, in quel di Piazza Vittorio.

Dopo, in un momento in cui il cielo si era degnato di trattenere la sua tediosa acqua, giro per i Murazzi, verso lo Splash, locale nuovo a fianco delle Arcate (mi sembra :s), in cui si inaugura la nuova serata di TuriMegaZeppa. Lui l'ha chiamata Ancora Un Po, data la vicinanza al fiume Po.....non so quanto sia vero come nome....Dentro la classica musica del Turi: un misto tra rock (memorabile il pezzo dei Bloc Party che ha messo), pop e spazzatura.

Una volta usciti, pioveva di nuovo...

Festa da Mario

Apro una piccola parentesi per postare questo video:
si riferisce alla reazione umana ad uno dei video più scabrosi che si sia mai visto....

lunedì 3 marzo 2008

Festival di SanTury

Sabato sera, dopo parecchio tempo, sono tornato in quel del Supermarket, e quindi decido di raccontarvelo. Si tratta di una discoteca in Torino Nord,

Viale Madonna di Campagna 1, Torino


Il locale si sviluppa su due piani, ma è praticamente solo al piano terra che si sta, se non si è fumatori. Qui si trova un'unica grande sala, con bar (sempre molto affollato) e poi un corridoio laterale, con divanetti e tavolini, che conduce ai bagni. Sopra si trova la sala fumatori appunto, e la console.
La serata è condotta dall'eccentrico deejay TuriMegaZeppa, uomo che da anni anima le serate pseudo-alternative torinesi. Si tratta di un personaggio molto stravagante, il cui stile è poco spiegabile a parole. La musica che mette da ballare è molto varia, forse anche troppo: infatti va da classici della musica come Girls on film dei Duran Duran fino alle sigle dei cartoni animati dei primi anni 80. In ogni caso l'influenza degli anni 80 si sente molto...mette anche pezzi più commerciali, ma pure pezzi crossoverquasimetal.
Insomma è stata una serata divertente; l'unica cosa noiosa sono le frequenti interruzioni causate da piccoli show di intramezzo che il suo staff di persone altrettanto stravaganti propone. Sabato, per esempio, il tema di fondo era il festival di San Remo, cambiato in festival di SanTury...e vabbè...
E l'indomani il monotono tedio domenicale...

giovedì 28 febbraio 2008

Verso Piazza Statuto

Qualche sera fa ho provato ad andare in direzione opposta al quadrilatero, quindi verso Piazza Statuto. In questo modo, alla fine di via Garibaldi, è facilmente individuabile un locale sotto i portici, soprattutto grazie alle persone che vi si trovano davanti in attesa o in pausa-sigaretta. Il locale si chiama (poco modestamente) "Numero Uno":

birreria - osteria - ristorante
59, via garibaldi - 10122 - torino


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Entrando, si nota subito che si tratta di un posto carino: attendendo un tavolo, vedo passare piatti molto stuzzichevoli, di quelli che mettono l'acquolina in bocca solo a guardarli. Io, però non ero lì per mangiare, quindi non mi sono fatto un'idea completa sulla qualità del cibo e sul costo. Ho preso invece il mio solito mohjito che purtroppo era un po' acidello.

Mi hanno colpito molto le parteti del locale, tutte addobbate con quadretti rappresentanti musicisti e cantanti di ogni genere: da Steve Taylor a Frank Zappa, dai Beatles alle Spice Girl. E' stato divertente ispezionarli per cercare di riconoscere il maggiorn numero di personaggi.


Frank Zappa, genio
Certo un locale in cui tornare per provare il menù del giorno.

venerdì 1 febbraio 2008

"Ristorante" Africano

Forse il miglior etnico di Torino valutando le tre variabili prezzo, autenticità, qualità. Il posto è piacevolissimo, tre sale rosse, poco illuminate, soffuse nel cuore del quartiere multietnico di San Salvario. I giovani eritrei che presentano i piatti della propria terra sono brillanti e chiacchieroni. I piatti suddetti sono ottimi: la scelta è solo tra poche pietanze tipiche, tre piatti tipici a base di manzo, pollo o pesce contornati da verdure letteralmente un tutte le salse. Buoni i dolci, ottimo il conto.

Così lo descrive un sito torinese. Si tratta del ristorante Mar Rosso, di Via Silvio Pellico 8/b, a Torino, in piena zona multietnica, San Salvario appunto.




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Non si può dire niente sull'ambientazione ricreata ad arte dal locale: tutto molto africano. Infatti un'altra caratteristica è la possibilità di mangiare seduti per terra su dei cuscini e mangiare il cibo eritreo con le mani. Anzi, alla richiesta di una forchetta, rispondono: "In questa sala non è previsto".


E' consigliabile andare in pochi, per approfittare dell'atmosfera.


L'unico problema, ma trascurabile, è che la cucina eritrea è molto speziata, ricca di cipolla ed aglio, quindi parecchio pesante. Ci sono leggende di persone, che ancora due giorni dopo la cena, si sentivano appesantiti e stomacati...Male! ;)

venerdì 16 novembre 2007

Sigh, che vino...

Qualche settimana fa, sono stato in un locale, apparentemente di tendenza, allocato a lato della Gran Madre, in Piazza Gran Madre Di Dio 10. Si chiama Circus Bar.


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Il bar non è molto grande: l'atmosfera però è molto intima ed accogliente grazie alle comode poltrone; inoltre le pareti sono addobbate con quadri molto particolari, che catturano l'attenzione grazie ai loro colori accesi.
L'abilità nel creare tutta questa forma è però soppesata da alcune mancanze a livello di sostanza, per restare nel rapporto di forma e sostanza. Le mancanze sono relative ai vini o per non generalizzare a qualche vino e alla scarsa conoscenza di questi da parte dei gestori del locale. Sono stato solo due volte, ho preso entrambe le volte del vino ed entrambe le volte è successo qualcosa riguardo i vini.
La prima volta una mia amica chiese un vino dolce, poichè la dolcezza è l'unica cosa che riesce ad apprezzare del vino: non ama il sapore secco. Ebbene la cameriera (senza dubbio gentilissima ed in buona fede) le consigliò e le portò un bicchiere di Dolcetto.
Premetto di non essere un grande intenditore...ma so che in questo caso è proprio valido il proverbiale abito che non fa il monaco: il vino non è assolutamente dolce, anzi...
L'ultima volta, cioè ieri, io stesso ho ordinato un bicchiere di Freisa d'Asti del 2005, aspettandomi un vino vivace e amabile. Invece mi è stato portato un vino abbastanza squallidoacetoso...vabbè non voglio più criticare...





Un posto in cui ritornare, sicuramente, ma per ordinare qualcosa che non sia vino: meglio i classici drink o bibite.